NICOLA

Non so nemmeno da dove cominciare.
Ci sono persone che segnano la tua infanzia con la loro sola presenza, con il loro esempio, senza fare cose ecclatanti come vincere una Champions, ma facendo cose grandiose come essere “normali”.
El Trumbè, non dico altro, uno che si da da fare, che ha messo su una famiglia fantastica, con 3 figli tanto diversi tra loro quanto uniti (e per me amici di sempre anche se non ci si vede mai).
Quando trascorri la tua infanzia in mezzo a persone così, esempi che caratterizzano in modo incisivo il tuo mondo (e fortunatamente ne ho conosciute parecchie), inevitabilemnte restano nel cuore, nella mente, come segni indelebili di un passato che non tornerà ma che in fin dei conti non se n’è mai andato, perchè ogni giorno qualcosa di quei tempi torna.
Cresci e perdi di vista questi monumenti, dimentichi, o forse solo parcheggi nei ricordi da qualche parte i momenti in cui parli della Juventus, grande passione comune, tutte le domeniche dopo o prima della messa dei giovani … ricordo ancora quello che mi dicevi di Maifredi, allenatore forse solo sfortunato con cui la Juventus ha vissuto uno degli anni più brutti della sua storia, o di Platini straordinario … ma ce ne sarebbero tante da raccontare.
Oltre a tutto quello che facevi in oratorio, per il calcio, per gli altri … già, per gli altri.
Ma ricordo in modo particolare i tuoi presepi, che progettavi, reaalizzavi e poi … dei capolavori.
Ora sei libero. Ora puoi finalmente essere libero.
Non posso esprimere il pensiero o il sentimento comune, perchè per ognuno è diverso, ma per quanto mi riguarda ho perso una persona che ha fatto parte in modo rilevane della mia adolescenza e mi trattava e voleva essere trattato come un Amico.
Ciao Nicola.