Eccoci ad affrontare giorno dopo giorno una nuova sfida: capirci qualcosa.
Certo, perchè noi non siamo vittima del virus ma di tutto il comparto mediatico che ne consegue.
Ogni mattina io stesso mi alzo pensando “appena arrivo in ufficio controllo le statistiche aggiornate per vedere come sta andando”, poi leggo il giornale, mi faccio dare l’altro giornale letto del mio capo, poi … poi cosa … avanti di questo passo uno potrebbe buttarsi dalla finestra.
Col carattere che ho mi salvo perchè cerco sempre il bicchiere mezzo pieno, cerco gli aspetti positivi, ma non vuol dire che non sia arrabbiato con la situazione e soprattutto con la gestione che viene messa in atto dalle autorità preposte.
Egoisticamente parlando sto aspettando la sentenza definitiva da parte della federazione riguardo al mio campionato, Juniores provinciale, che come gli altri campionati giovanili dilettantistici dovrebbero terminare qua e risolversi in un annullamento degli stessi, senza promossi o retrocessi.
Solo che ancora non si sono espressi tenedo tutti sulle spine perchè … perchè stiamo patendo la VIRUSFOBIA… questa fobia del virus che annebbia il cervello e impedisce l’atto di prendere decisioni intelligenti, fa guardare solo alla paura di non guadagnare o di perderci dei soldi invece di guardare oltre la siepe, oltre il fiume, oltre l’ostacolo e a quello che dovremo fare per la nuova stagione.
Ci dobbiamo rimettere in gioco, magari qualcuno dovrà cercare strade nuove, nuovi obbiettivi e nuovi stimoli, ma fa parte del gioco … non della pandemia.
Siamo in tanti a voler tornare a fare quello che ci piace di più o che amiamo di più, a fare Calcio, ma non sembrano ascoltarci.
Il mio pensiero però va principalmente a tutti i ragazzi (e soprattutto ai miei) che sono bloccati a casa a studiare (e questo è un bene, il mio bicchiere mezzo pieno) e, non potendo giocare o allenarsi, a guardare vecchie partite o a giocare a FIFA o PES.
Non facciamoci prendere da questa FOBIA.