In questo periodo in cui le società sportive sono chiuse e dobbiamo stare tutti a casa, la lontananza dai miei ragazzi e dal campo di gioco mi sta mettendo molto alla prova.
Durante il primo lockdown si sono susseguiti webinar su internet di tutti i tipi sul calcio, passando dalla tecnica fino alla tattica, alla psicologia e tanto altro e adesso stanno tornando in voga per colmare quel vuoto che si è creato, ma sinceramente io non ne posso più.
Mi manca il campo e non posso farci niente.
Mi manca il rapporto con i ragazzi, il confronto, gli esperimenti, le discussioni … mi manca tutto del calcio.
Sono stanco di vedere e sentire i ragazzi “soffrire” perchè non possono fare quello che più amano: giocare a calcio, avere stimoli positivi con agonismo, con uno scopo, un traguardo sportivo da raggiungere.
Sono stanco di vedere in TV le squadre di Serie A B e C o delle leghe straniere poter continuare a fare il loro lavoro mentre io, il mio staff e la mia squadra siamo invece costretti a … stare in tributa, come si suol dire.
So bene che al momento non si può fare diversamente, ma il disagio interiore comunque c’è e non passa.
Ora mi è venuta voglia di rispolverare il Subbuteo, che ho già pronto in casa perchè l’ho fatto conoscere a mio figlio, ma … non mi basta, non è quello che voglio.
Continua la speranza di riprendere il prima possibile.
Nel frattempo teniamo i contatti con i nostri ragazzi, cerchiamo di stimolarli, di dargli un obbiettivo per cui valga la pena di allenarsi in modo autonomo ma pensando che tra un po’ riprenderemo tutti insieme.
E’ difficile, ma è il nostro mestiere. Non siamo Scienziati.
Siamo ALLENATORI !!!