Allenamenti e Serietà

Argomento spinoso.
La presenza e l’impegno in allenamento sono i due elementi che permettono di lavorare per costruire il risultato della partita.
Ma prima ancora per costruire l’affiatamento, il gruppo e il proprio carattere.
Purtroppo spesso accade il contrario, il carattere e alcune scelte condizionano presenza e impegno in allenamento.
In questo periodo i ragazzi per vari motivi mettono altro davanti agli allenamenti, come l’università, il lavoro, la compagna, ma si arriva alla domenica e magari vogliono giocare a calcio … che spiritosi …
Vengo da un mondo molto diverso, dove per conquistarmi il posto in campo la domenica e soprattutto per Vincere devi farti un “mazzo tanto” a tutti gli allenamenti della settimana.
Adesso invece troppo facilmente altre cose vengono prima o magari non ci si organizza per potersi allenare.
Questo è deleterio sia per il calcio che per la crescita umana dei giocatori.
Condiziona anche lo spirito del gruppo quando si deve andare a giocare domenica.
Quest’anno ho una rosa che si è ridotta via via a 21 giocatori, che sono pochi se si considera che si tratta di prima squadra, lavoratori, genitori, infortunati e Covid … si finisce sempre per essere contatissimi e far fatica ad andare a giocare le partite.

Gli allenamenti sono una cosa seria, io li ho sempre svolti seriamente da calciatore e ancora di più da allenatore, ma i ragazzi di oggi fanno più fatica, troppe distrazioni e questo toglie molto anche ai risultati.
Perché chi ha più fame ha anche più possibilità di vincere una partita, ma la fame si costruisce, non nasce dal nulla, nasce dai sacrifici che si fanno in settimana al termine dei quali dentro di noi cresce il sentimento di volere un risultato positivo a tutti i costi e ti porta ad impegnarti.
Tutte le recriminazioni in caso di sconfitta, dopo una o più settimane di carenza di presenza e/o di impegno agli allenamenti, sono da evitare, cancellare dalla propria testa perché i primi colpevoli siamo noi stessi.

Alcuni miei amici mi hanno detto “cosa vai ad allenare se sono in 4?” oppure “ma perché ti sbatti tanto che non ti dimostrano nemmeno la voglia di voler fare?” e presa così in superficie potrebbero avere ragione, ma non mi sembra corretto.
Ho sempre detto che l’allenatore è come un padre di famiglia e come tale deve dare l’esempio, quindi anche se scende un ragazzo solo, io alleno e se non scende nessuno al campo io scendo ugualmente, perché mi sono preso un IMPEGNO con Società ma soprattutto con i ragazzi.
Se non sono il primo a dimostrare impegno, determinazione e dedizione, come posso pretendere che lo facciano i miei ragazzi?

Spero solo che prima o poi lo capiscano, perché vale in ogni ambito della propria vita, non solo nel Calcio.


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