Mi sono trovato spesso a dire che il Calcio non è una scienza esatta e che nessuno può dire di sapere tutto e di avere ragione, ma col passare del tempo mi trovo anche a pensare che il Calcio sia una cosa e le Opinioni un’altra e, finché si darà più peso alle opinioni e si rispetta poco la competenze e l’esperienza delle persone, non si andrà da nessuna parte.
Allo stesso tempo bisogna essere consapevoli che i ragazzi oggi non sono più quelli di ieri, che a loro volta non sono più quelli dell’altro ieri e avanti così a ritroso nel tempo, ma è normale e aggiungerei anche “meno male”, e questo deve indurci a cercare di evolverci con loro, sia per essere aggiornati sia per essere sempre vivi, al passo con i tempi, ottenendo gli stimoli nuovi che ci servono.
Oggi per scelta personale ho deciso di ributtarmi nel calcio che “non” conta, in quello dove i ragazzi hanno più bisogno, dove posso ritrovare quella voglia e quei stimoli per migliorarmi “migliorando”, cercando di dare ad un gruppo di ragazzi in difficoltà quelle risposte che non hanno e che forse non stanno cercando perché non sanno come fare.
Insomma … torno alle origini per ritrovarmi.
Sembra molto romantico e forse lo è, ma dentro di me è una necessità oserei dire fisiologica.
Tutti dovrebbero rimettersi in gioco nel momento in cui si sentono persi, abbandonando l’orgoglio di quelli che non vogliono ammettere di non stare bene … che se poi non lo fanno è peggio.
Un gruppo senza speranza non è mai veramente senza speranza, gli manca solo lo spunto giusto per cercare una strada da percorrere e in questo momento ho voglia e bisogno di buttarmi in una avventura come questa, proprio forse per ritrovare anche me stesso.