Oggi il nostro calcio è pieno di tecnicismi, filosofie e certezze … che non esistono.
Una delle grandi fissazioni di chi mastica calcio è il “modulo” che molti pensano dipendano da come un allenatore vuole far giocare la propria squadra.
Nella realtà non è così semplice o, almeno, non dovrebbe esserlo.
Chi ha la possibilità di comprare i giocatori che vuole può anche pensare in accordo con la società a creare la squadra giusta per giocare con quel modulo, ma converrete con me che si tratta di rarità.
Generalmente ci si deve adattare ai giocatori che si hanno in rosa e per valorizzarli al meglio si sceglie uno o più moduli di gioco utilizzabili.
Personalmente non credo nel modulo “definitivo” ma sicuramente ci sono caratteristiche importanti che li differenziano perchè un modulo può essere più conservativo, rivolto a non prendere rischi, un altro invece magari più “spinto”, più offensivo, che richiede anche molte energie dei giocatori.
Già qui si fanno delle scelte: usare i giocatori più giusti per quel modulo o usare il modulo più giusto per quei giocatori.
Io sono più per il secondo, ma non completamente.
Darei ai ragazzi la possibilità di esprimersi al meglio nel modo che più a loro si addice tenendo conto delle caratteristiche tecniche e fisiche dei singoli ma anche dei risvolti collettivi. Successivamente, anche per dar loro stimoli e un percorso di crescita, portarli a lavorare anche in modo diverso passando quindi ad usare altri moduli che contro alcune squadre rispetto che contro altre potrebbero essere più profiqui.
1-4-4-2 oppure 1-4-3-3 o 1-3-5-2 …. o altri … con i numeri si può giocare, ma non devono diventare l’immagine o la gabbia del gioco, ma un mezzo per esaltarlo.