Spesso si sottovaluta il freddo o, non potendo fare altrimenti, non ce ne si preoccupa, ma può diventare un grave errore e creare grandi problemi fisici.
Anch’io inizialmente non ho dato troppo peso all’argomento, ma col verificarsi degli eventi e quindi degli infortuni ho cominciato a preoccuparmi e, cercando delle soluzioni possibili, ho trovato e sto anche oggi provando diverse soluzioni.
Tutto si basa sul riscaldamento, fatto bene, in modo dinamico, non traumatico, ma intenso. Poi magari i preparatori atletici mi cazzieranno perchè ovviamente sono più preparati nello specifico.
Tuttavia io cerco di utilizzare l’arma migliore che ho: esperienza e buon senso.
Durante le esercitazioni che seguono il riscaldamento cerco di non farli mai fermare, ma solo rallentare tra un lavoro e l’altro con al massimo 30” di recupero, in modo che non possano rafrreddarsi e stressare l’apparato muscoloscheletrico con la ripartenzadopo una pausa troppo lunga.
Per il momento sembra funzionare, ma sono aperto anchew ad altre possibilità purchè siano migliorative sulla salute dei ragazzi.
Anche il pre-partita deve essere gestito con accuratezza, perchè sempre più spesso sento di ragazzi che si fanno male in fase di riscaldamento.
In questi casi il grande nemico è la FRETTA. Non si può prescindere dagli orari, ma il riscaldamento è più importante di tutto perchè deve garantire la corretta partenza, anche perchè la gara è agonismo puro, quindi si da il massimo se non anche di più e questo stressa molto il fisico.
Insomma, il mio messaggio è: “Non trascurte e non sottovalutate mai il riscaldamento, fatto bene, e fatelo fare con i tempi necessari, non in fretta.
E intanto avanti tutta con la preparazione durante la pausa invernale … ma che freddo.
Forza #cdavillapizzone
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2020, SI RIPARTE !
Le feste sono finite e ne portiamo tutti i segni, chi più, chi meno.
Adesso prevale il desiderio di ricominciare da dove eravamo rimasti, lavorando per recuperare ma anche per migliorare, perchè il margine è tanto ed è ora di cominciare a colmarlo.
Quindi lavoro duro, sudore, fatica e tanta grinta, l’anima e il DNA di questa squadra che ha sempre lo stesso obbiettivo.
La parte più difficile sarà iniziare i lavori, ma una volta preso il ritmo e superato lo scoglio psicologico della soglia di fatica, tutto prenderà la giusta piega.
Ora avanti tutta, umiltà, testa bassa e lavorare duro !!!
Forza Villapizzone !!!
#totalmentedipendente
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Giro di boa
Finisce il girone di andata con un risultato parzialmente soddisfacente (lo so, sono incontentabile. Perdonatemi).
Poco si poteva fare di meglio e sicuramente l’impegno e il sacrificio hanno portato al risultato, sperato ma soprattutto cercato in tutti i modi.
Primi nel girone insieme all’Afforese.
Ora una lunga attesa per la ripresa del campionato che avverrà il 25 Gennaio 2020, ma nel frattempo una pausa relativa.
Servirà per ricaricare il cervello, scaricare le tensioni, recuperare forze fisiche e mentali, oltre agli infortunati (che sono tanti).
Per fare un primo resoconto della stagione posso solo dire che ho un gruppo di bravi ragazzi motivati, che hanno meritato quello che abbiamo raccolto fino ad ora e ho uno staff invidiabile, competente, che non si limita alla mera burocrazia, ma al contrario è un punto fermo con cui confrontarmi quando ho dei dubbi, quando un’idea o uno spunto può chiarirmi le idee su scelte e decisioni da prendere (li ascolto sempre anche se poi decido io).
Ora riposiamo per Natale, ma subito dopo si ricomincia per preparare un girone di ritorno dove dovremo essere cresciuti atleticamente, tecnicamente e tatticamente … insomma … su tutto.
Buon Natale a tutti e …. FORZA VILLAPIZZONE !!!!
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NICOLA
Non so nemmeno da dove cominciare.
Ci sono persone che segnano la tua infanzia con la loro sola presenza, con il loro esempio, senza fare cose ecclatanti come vincere una Champions, ma facendo cose grandiose come essere “normali”.
El Trumbè, non dico altro, uno che si da da fare, che ha messo su una famiglia fantastica, con 3 figli tanto diversi tra loro quanto uniti (e per me amici di sempre anche se non ci si vede mai).
Quando trascorri la tua infanzia in mezzo a persone così, esempi che caratterizzano in modo incisivo il tuo mondo (e fortunatamente ne ho conosciute parecchie), inevitabilemnte restano nel cuore, nella mente, come segni indelebili di un passato che non tornerà ma che in fin dei conti non se n’è mai andato, perchè ogni giorno qualcosa di quei tempi torna.
Cresci e perdi di vista questi monumenti, dimentichi, o forse solo parcheggi nei ricordi da qualche parte i momenti in cui parli della Juventus, grande passione comune, tutte le domeniche dopo o prima della messa dei giovani … ricordo ancora quello che mi dicevi di Maifredi, allenatore forse solo sfortunato con cui la Juventus ha vissuto uno degli anni più brutti della sua storia, o di Platini straordinario … ma ce ne sarebbero tante da raccontare.
Oltre a tutto quello che facevi in oratorio, per il calcio, per gli altri … già, per gli altri.
Ma ricordo in modo particolare i tuoi presepi, che progettavi, reaalizzavi e poi … dei capolavori.
Ora sei libero. Ora puoi finalmente essere libero.
Non posso esprimere il pensiero o il sentimento comune, perchè per ognuno è diverso, ma per quanto mi riguarda ho perso una persona che ha fatto parte in modo rilevane della mia adolescenza e mi trattava e voleva essere trattato come un Amico.
Ciao Nicola.
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La fiducia in se stessi
Sabato scorso 7 Dicembre 2019 abbiamo incontrato in casa il Baggio Secondo.
Una squadra fisica, che ci ha pressati da subito, ci ha forse un po’ intimorito, ma senza nulla togliere agli avversari la colpa è stata principalmente nostra.
Abbiamo avuto paura, nel senso di insicurezza, paura di sbagliare, di fare qualcosa che poi non fosse la cosa giusta e a volte basta poco che questo sentimenti si trasmetta a tutta la squadra.
E questo è successo all’inizio anche se siamo andati in vantaggio quasi subito, senza permetterci di giocare, di divertirci … già, perchè come ricordo sempre ai ragazzi ci si deve divertire per il GIOCO del Calcio si chiama GIOCO in quanto tale, se non ci si diverte tutto diventa faticoso e difficile.
Alla base di tutto però deve esserci qualcosa che ci metta in condozione di giocare, di divertirci e quindi di essere noi stessi, e questa è la FIDUCIA IN NOI STESSI.
A volte ci si sente insicuri, incerti, può capitare, ma deve essere un attimo, bisogna essere consapevoli di quello che si fa e soprattutto farlo con determinazione, insomma … BISOGNA TIRARE FUORI LE PALLE … e questa squadra ha le palle, eccome se le ha, ma ogni tanto se ne dimentica, si distrae per poi svegliarsi di colpo come a dire “ma cosa stiamo combinando?!?! FORZA, AVANTI TUTTA!!!”.
Qui non c’è una colpa specifica, ma basta che uno solo o che qualcuno perdano serenità e sicurezza, per trasmettere questa negatività a tutta la squadra.
Nel secondo tempo però abbiamo reagito e abbiamo risolto una partita che poteva complicarsi troppo.
L’unico dispiacere vero è stato l’infortunio di Amendolaggine. Brutta distorsione e uscita dal campo prima della fine del primo tempo.
Quindi un abbraccio e un augurio di pronta guarigione.
Ora concentrazione massima sull’ultima di andata e puntiamo al massimo risultato per chiudere al top prima della pausa Natalizia
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Il Capitano
Un ruolo che viene interpretato in diversi modi e che in certe situazioni viene sottovalutato, ma nella realtà ha un’importanza fondamentale negli equilibri di un gruppo, di una squadra.
L’allenatore ha la responsabilità totale, complessiva, ma il Capitano (con al “C” maiuscola non a caso) è un riferimento per tutti i calciatori.
Quindi ha un’enorme responsabilità.
Da lui parte lo spirito che deve condizionare tutti, l’energia, la carica prima e durante la partita, la positività, la disponibilità con i compagni in difficoltà.
Non è un lavoro facile, amche se tutti vorrebbero quella famigerata fascia sul braccio, perchè nei momenti difficili bisogna essere più forti di tutti, andare dai compagni e caricarli, rincuorarli dopo un errore, togliere tensione laddove si crea, aiutare il Mister nella gestione del gruppo.
Ovvio che le cose non sono così semplici, a parole si fa in fretta e lo sconforto in certi casi è plausibile, ma il Capitano deve cercare di essere sopra tutto questo perchè si carica sulle spalle la squadra nei momenti belli come nei momenti brutti.
E’ anche un esempio per i compagni in allenamento, durante la partita e nello spogliatoio. Esempio tecnico e umano.
Credete che stia esagerando?
Allora non siete dei Capitani … ve lo garantisco.
Nella storia abbiamo visto tanti Capitani che hanno riempito di orgoglio i propri tifosi non solo per le proprie prestazioni, ma per il comportamento, l’atteggiamento, il modo di vivere la propria presenza sul tappeto verde.
Basti pensare a Gaetano Scirea, Franco Baresi e Sandro Mazzola che pur appartenendo a tre tifoserie, tre squadre diverse, fortemente rivali tra loro, hanno saputo dare a tutti, trasversalmente, durante la loro carriera, un esempio di umanità sportiva fuori da ogni precedente. Sono dei miti, delle icone, dei riferimenti per tutti.
Ce ne sono stati anche molti altri, ma mi soffermo su questi che hanno segnato la mia adolescenza.
Oggi siamo alla ricerca di un vero Capitano che dia nuovamente l’importanza e la rilevamza che merita a questo ruolo danto importante quanto delicato, affinchè possa tornare ad essere un sempio per i ragazzini, quelli che una volta appendevano il poster del loro eroe dietro la porta o sul muro della propria camera da letto e che a lui si affidavano come esempio sportivo anche solo per andare a giocare a calcio in cortile o in oratorio con gli amici.
Questo è il Calcio.
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Il riscaldamento
Ieri sera mi sono odiato, ho fatto un errore grossolano.
Ho trascurato il riscaldamento, non ci ho posto l’attenzione che cerco di mettere in ogni cosa e i guai per la squadra si sono presentati.
Stiramento al retto femorale destro.
Una cosa a cui bisogna sempre stare attenti è il rapporto CLIMA/TEMPERATURA/TEMPI E MODI DI RISCALDAMENTO.
E’ fondamentale per evitare (o cercare di evitare) infortuni durante gli allenamenti che poi ti precludono di fare le scelte migliori per la partita.
Quindi bisogna pianificare un sistema di riscaldamento pre-allenamento il più efficace possibile e va seguito affinchè sia eseguito correttamente, al meglio, senza trascurarne alcun aspetto.
Includo anche lo STRETCHING che per quello che mi riguarda, misto (statico+dinamico), è parte importante e integrante del riscaldamento stesso.
All’interno di 90 minuti di allenamento, almeno 15/20 minuti in inverno vanno dedicati proprio a scaldare bene i muscoli, ad attivarli nel modo più corretto possibile, graduale, in modo elastico.
In questo senso deve cambiare anche il riscaldamento pre-partita che, man mano che le temperature scendono, deve essere diversamente eseguito affinchè sia adeguatamente efficace.
Tutto deve essere eseguito con gradualità, copn una sequesnza che permetta al muscolo di scaldarsi impegnandolo sempre di più ma gradatamente.Vediamo un approfondimento sullo stretching dinamico e alcuni esercizi.
I punti, in sequenza, secondo me salienti da rispettare per un buon riscaldamento sono i seguenti
- Leggera corsa di riscaldamento
- Mobilità e attivazione articolare
- allungamento con stretching dinamico in movimento
- Allunghi per aumentare l’intensità di lavoro
- Camminare per 1 minuto (recupero aerobico)
- qualche scatto sul breve
- Palleggio
- Passaggi
- Possesso.
Poi teniamo presente che tutto è perfettibile e che questa è solo una mia linea guida. Di massima. Tutto poi deve essere studiato e preparato, anche volta per volta. Mica è così semplice come può sembrare.
Scegliere cosa far fare deve considerare molti fattori tra cui il tempo a disposizione, il clima del giorno, le caratteristiche dei giocatori e le loro attuali condizioni fisiche che cambiano inevitabilmente di settimana in settimana se non di giorno in giorno.
Altra lezione da mettere in saccoccia e avanti così.
NON SI MOLLA MAI !!!!
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Nonostante le difficoltà
Anche questa domenica ho imparato qualcosa di nuovo.
Quella di non dare niente per scontato l’avevo già nel mio bagaglio.
anche quella del rispetto per l’avversario.
E pure quella del non fidarsi mai di quello che può sembrare semplice.
Allora cosa ho imparato?
Questa volta la lezione importante è stata quella di cercare di gestire una situazione apparentemente senza senso ma che in realtà era fisiologica, come quando dopo una lunga corsa impegnativa ti fermi per riposare un attimo e poi riparti col desiderio di continuare come avevi fatto prima, solo che per ovvi motivi fisici e psicologici non poteva essere possibile e devi gestire le forze mentali e ficiche per ottenere comunque il massimo possibile anche se di tenore inferiore.
Ecco, proprio questo è successo domenica.
Si vorrebbe trovare una responsabilità o dare la colpa a qualcosa o a qualcuno, ma non c’è. Abbiamo fatto fatica ma abbiamo portato a casa comunque 3 punti senza rischiare più di tanto, sbagliano molto e non giocando con la solita cattiveria agonistica che ci contraddistingue.
Preferisco prendermi io la responsabilità di tutto questo piuttosto chre farla ricadere sui ragazzi perchè loro in campo hanno comunque lottato e hanno portato a casa il risultato.
Quindi avantoi tutta e ricaricando un po’ le batterie questa settimana cercheremo di ottenere di più.
Forza Villapizzone !!!
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Mai abbassare la guardia
Aprile 81 – Vilapizzone 1 – 3
Sabato 16 Novembre abbiamo incontrato una squadra tosta, che per tutto il primo tempo ci ha tenuto testa e creato qualche difficoltà.
Andiamo per primi in rete con un grande colpo di testa di Simoncini preciso all’incrocio alla destra del portiere.
Il pareggio arriva al 40′ dopo una nostra palla persa a centro campo e successiva disattenzione in difesa.
Nel secondo tempo siamo entrati in campo con un piglio diverso.
Panigada un po’ più dentro al gioco grazie ad Amendolaggine e Fiore che lo hanno cercato di più e l’hanno messo più volte in condizione di giocare palla e impostare il gioco, oltre anche ad essere più efficace in fase offensiva.
Poi l’ingresso di Aguirre, che al rientro dopo un lungo infortunio, ha espresso la sua gran voglia di tornare quello della partita contro l’Iris ed è stato fondamentale.
Prima assist di Aguirre a Bettinelli che infila alla destra del portiere avversario e successivamente chiudiamo i conti sempre con Aguirre che su punizione dalla nostra fascia sinistra insacca in porta all’incrocio opposto scavalcando il portiere.
Tutto molto bello e vi assicuro … tutto molto sofferto da parte mia.
Questo ci insegna che non bisogna mollare, mantenere calma e sangue freddo e cercare sempre di fare il meglio.
I ragazzi sono stati encomiabili per impegno e sacrificio.
Fiore a destra e Matilde a sinistra galoppano su e giù tutta la partita e insieme a Simoncini e Simone Oppici, centrali della difesa, chiudono tutto, ogni cosa.
Amendolaggine Panigada e Andrea Oppici tengono in pugno il centrocampo non permettendo agli avversari di essere pericolosi nel secondo tempo.
Davanti El Mosehly, Aguirre, Bettinelli e Girgis sono un fronte di spinta senza incertezze e con tanta determinazione.
Da segnalare Said (portiere) che nonostante un taglio al dito della mano, ha giocato comunque con spirito di volontà e determinazione.
Ora dobbiamo continuare a crescere sistemando quello che ancora non va, quindi … testa bassa e lavorare.
Orgoglio GIALLO-VIOLA !!!
Forza ragazzi !!!
Avanti tutta !!!
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Altra tappa raggiunta
Ma si riparte subito per la prossima
Sabato 9 Novembre 2019, un altro giorno da aechiviare con soddisfazione per i ragazzi, per il Villapizzone e dai … per una volta posso dirlo … anche per me.
Tante volte mi sono chiesto se il mio lavoro, il mio impegno stia andando nella direzione giusta e grazie ai ragazzi e al mio staff devo dire che ci stiamo provando, stiamo cercando di realizzare il sogno.
La strada è ancora lunga, le partite sono ancora tante e il primo pericolo è quello di compiacersi e di sentirsi arrivati, per perdere poi tutto.
Non si molla niente, mai, fino alla fine, non esiste.
Questo i ragazzi lo sanno e faremo in modo che continui così fino all’ultima giornata.
Avanti tutta !!!!