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  • Quando ritrovi motivazione

    E’ esattamente quello che sta succedendo a me in questo periodo.
    Negli ultimi anni ho pagato anch’io, da allenatore, lo scotto di due anni difficili a causa del Covid.
    Terminato in anticipo un campionato che stavamo vincendo, vissuto una stagione senza giocare il campionato e l’ultima esperienza anch’essa condizionata dalla coda di questa pandemia.
    Ora, lasciandosi tutto alle spalle, bisogna ricominciare ma trovare gli stimoli giusti non è semplice.

    Così appena mi è capitata una opportunità interessante e importante, l’ho colta al balzo e voglio fare le cose fatte bene, meglio, perchè è una sfida e siccome dico sempre che “prima di sfidare gli altri devi sfidare te stesso” … quale migliore occasione per dimostrarlo?
    Sto entrando piano piano in una nuova realtà, senza traumi per me e per i ragazzi, la Società e lo staff.
    Ho capito di avere la possibilità di lavorare insieme a persone che hanno voglia e valori importanti, condizione per me fondamentale.
    Non è facile ma è cominciata una nuova avventura che giorno dopo giorno mi sta ridando la voglia, la grinta e la determinazione che non trovavo più e che mi mancavano quasi come l’aria.

    … coming soon …


  • Palla avanti, palla indietro

    Mamma mia, che argomento spinoso.
    Già … perchè passare la palla indietro sembra diventata una opzione impossibile, una inutilità oppure addirittura umiliante.
    Certo, continuiamo a giustificare la cosa dicendo che tutti vogliono attaccare lo spazio avversario, che bisogna spingere, che non si deve bighellonare col pallone per il campo … ma secondo me non è corretto.
    Diamo un significato tecnico e scientifico al gesto, anzi, al doppio gesto.
    Innanzitutto dare la palla in avanti, ovvero in appoggio, significa passarla ad un compagno che si trova più avanzato rispetto alla propria linea di posizione, mentre darla indietro, ovvero in sostegno, ad un compagno più arretrato di noi.
    Giocare la palla avanti e indietro in una azione corale dove, grosso modo, si riesce a giocare alternativamente una palla avanti e una indietro, crea un “turbamento” dell’azione difensiva degli avversari togliendo così molte possibilità di intercettare o recuperare facilmente la palla.
    Ipoteticamente e teoricamente è molto semplice per lo meno pensare di farlo, ma quando si passa alla pratica ….
    Eppure ci si può sempre lavorare e rendere il gioco anche un po’ più spettacolare.
    Non deve essere una prerogativa assoluta, perchè il calcio è fatto di molte cose, come l’1vs1, il tiro, le palle filtranti … ma tutto si può integrare a questo concetto che aiuta sia a verticalizzare sia ad allargare il gioco (ampiezza) cercando nei giusti tempi la profondità.

    Tutto dovrebbe partire principalmente dal settore giovanile.
    Qui sotto riporto un video trovato su youtube che trovo molto semplice e interessante.
    Due varianti di una esercitazione ottima per esordienti e giovanissimi.

    Un altra esercitazione interessante trovata nel WEB


  • STILE E SORRISO …

    Nella vita ognuno ha le sue difficoltà, le sue sofferenze, chi più e chi meno, quindi l’ultima cosa da fare è lamentarsi perché c’è sempre qualcuno che sta messo peggio di te.
    Ho imparato tante cose nel tempo e continuo ad impararne tante altre, ma alcune me le porto dentro un po’ senza rendermene conto perché hanno fatto parte della mia vita quotidiana già da quando ero ragazzino, tra le quali mi piace pensare allo STILE e al SORRISO.
    Sul primo … beh … non sono proprio il massimo certe volte e di errori ne faccio, ma ce la metto tutta perché secondo me avere stile è una forma di rispetto nei confronti degli altri, cosa a cui tengo molto. Se tu rispetti il prossimo, il prossimo farà lo stesso con te.
    L’altro, il SORRISO, forse fa parte anche del primo, ma comunque è uno stile di vita salutare.
    Le ultime vicissitudini mi hanno messo un po’ alla prova su questo aspetto, ma in generale la mancanza di serietà generalizzata fa un po’ da contrappeso alla mia voglia di ridere, anche se quando c’è la possibilità non mi tiro indietro di fronte ad una grassa risata.
    Questo weekend vetusto ha visto la scomparsa di due uomini simbolo di Stile e Sorriso: Sean Connery e Gigi Proietti.
    Due idoli che hanno segnato tra film, commedie, barzellette, il cinema che mi piace.
    Sono solo gli ultimi due personaggi che in un anno complicato come il 2020 ci lasciano, ma oggi mi ha colpito particolarmente la scomparsa di Gigi Proietti, perché mi capita raramente di raccontare qualche barzelletta, io preferisco ascoltarle, ma quando lo faccio racconto le sue.
    Sean Connery e i suoi film, non solo 007, ha fatto anche altro, ma il simbolo e l’immagine che ha dato dell’uomo con stile è e rimane un riferimento per tutti.
    Nel Calcio personaggi di stile ce ne sono pochi, ma ce ne sono.
    Il primo che mi viene in mente è Gigi Ranieri, ma ci sono anche altri personaggi che possono piacere o meno hanno avuto il loro stile, come Giovanni Trapattoni (il mio idolo indiscusso), José Mourinho o il compianto Franco Scoglio detto il “Professore”. Ma ce ne sarebbero altri.
    Per una volta voglio parlare di quello che non riguarda il mio mondo, quello del Pallone, ma la mia vita quotidiana, che mi caratterizza.
    Quindi, un personale grazie a Sean e Gigi che per me hanno significato tanto.


  • L’importanza del mantenimento estivo

    Le categorie professionistiche hanno raggiunto dei punti fermi per la ripartenza e una sorta di asterisco per il futuro, ma per le categorie che seguono è tutto un po’ fumoso, anzi, se parliamo di dilettanti e giovanili possiamo solo chiederci come mai ancora non si sappia niente, nessuna decisione o prospettiva, anche in termini provvisori.
    Niente di niente.
    Società sportive, allenatori e giocatori in balia del …. di cosa? Del futuro? Quale? Siamo in attesa di conoscerlo.
    Ora resta da pensare solo ai ragazzi e al loro mantenimento fisico perchè nel momento in cui dovesse arrivare la notizia della ripartenza e di quando dovrebbe avvenire, bisogna preservarli nella forma fisica e proteggerli dagli infortuni.
    Sarà fondamentale l’attività fisica che riusciranno a svolgere fino al momento in cui dovranno ricominciare la preparazione e allo stesso modo anche l’attenzione di allenatori e preparatori nel farli riprendere con i giusti ritmi e senza traumatici rischi fisici per preservarne le capacità e aiutarli a raggiungere il prima possibile, ma nel modo corretto, la preparazione necessaria per affrontare il nuovo campionato

    Di seguito la mia proposta adatta ad una Juniores (ma anche prima squadra) per un mantenimento fisico estivo importante ed impegnativo.


  • Testa bassa e lavorare !

    Quando i ragazzi lavorano, fanno fatica, si arrabbiano e poi vincono, ogni vittoria ti da un gusto particolare, diverso per ogni partita.
    Rischi però di gongolarti, tirartela un po’ e rischiare quel calo di tensione che poi ti fa prendere una batosta pesante nell’incontro successivo.
    Quando hai un campionato di 26 giornate (13+13 A/R) non puoi fermarti al singolo successo, anche se è giusto valorizzare e godere anche del singolo risultato, ma devi sfruttare questa gioia per aumentare consapevolezza e umiltà allo stesso tempo.
    Vinci sabato? Godi Domenica?
    Già domenica sera devi cominciare ad abbassare la testa e dal giorno dopo LAVORARE !! perchè già c’è da preparare la nuova sfida da giocare e l’obbiettivo rimane sempre quello: VINCERE !!!
    Quindi TESTA BASSA E LAVORARE, essere umili e non pensare di essere chissà chi o chissà cosa, pensare solo da dare il 105% in allenamento e in partita.
    Avanti tutta e FORZA VILLAPIZZONE !!!